Foeniculum vulgare Miller
Sinonimi: Foeniculum officinale (All.)
Famiglia: Apiaceae (Ombelliferae)
Nome volgare: Finocchio selvatico
Morfologia:
Sufruttice perenne nella ssp. piperitum, ma spesso anche robusta erba bienne nella ssp vulgare, con portamento alto e slanciato che raggiunge notevoli dimensioni potendo superare i 2 m. di altezza, con profumo più intenso ed aromatico di quello del finocchio coltivato.
Dotato di una radice ingrossata ha
il fusto striato, lucido, ramoso, largo fino a 4 cm, abbracciato dalle base carnosa delle
foglie che sono tri o quattro-pennatosette, a contorno triangolare e con segmenti finali capillari ed apice appuntito, picciolate quelle inferiori, sessili le superiori.
I fiori sono raggruppati in ombrelle terminali, prive di involucro e involucretto con 4 – 30 raggi, hanno un piccolo calice, e la loro corolla è composta da 5 petali gialli di forma ovale, con l’apice ripiegato verso il centro.
Il frutto è formato da due acheni oblunghi, ovoidi, lunghi fino a 1 cm, con cinque costole verticali sulla superficie esterna che matura alla fine dell’estate – inizio autunno.
Habitat:
Specie di origine mediterranea e dell’Atlantico europeo meridionale è presente in Italia in tutte le regioni prediligendo le coste. Cresce su suoli incolti e ruderali e la si incontra su vecchi muri, sulle rupi in luoghi assolati e asciutti specialmente in collina, predilige i bordi delle siepi, le scarpate dal mare alla regione submontana dove fiorisce in Giugno-Agosto.
Proprietà ed usi:
Ha proprietà aromatiche, aperitive, digestive, diuretiche, antispasmodiche, galattologhe ed ha comprovata azione antiputrefattiva e antimeteorica, carminativa ed anche allucinogena., grazie ai suoi principi attivi quali il fenolo e l’estragolo, acido clorogenico e caffeico.
Viene utilizzato dall’industria alimentare e liquoristica, dall’industria farmaceutica ed in erboristeria
In cucina oltre ad essere consumato crudo in insalata viene utilizzato per aromatizzare varie pietanze come torte, minestre, ma anche mortadelle, arrosti, castagne ecc.
I frutti in infuso con acqua vengono usati come impacchi su palpebre infiammate e come sciacqui e gargarismi per eliminare l’alito cattivo, nell’acqua calda per un bagno stimolante, deodorante e purificante.
Attenzione: Le preparazioni ottenute dai frutti devono essere usate in giuste proporzioni perché potrebbero risultare leggermente narcotiche per uso interno e irritanti per uso esterno.
Curiosità:
Il finocchio è stato considerato in passato quale simbolo di forza (veniva consumato dai gladiatori col quale anche si cingevano la testa).
Simbolo di rinnovamento perché si riteneva aiutasse i serpenti nella muta della pelle.
Ha dato origine al detto “non farsi infinocchiare” che significa non farsi raggirare, raccomandazione che veniva fatta agli acquirenti meno esperti di vino, che spesso veniva trattato con i semi del finocchio per mascherare i cattivi odori e sapori del vino difettoso.
Probabilmente perché con le sue foglie si adornavano il capo gli adepti del Dio frigio dell’estasi, della salute e del vino, Sabazios, dedito a culti licenziosi che incoraggiavano l’omosessualità, il suo nome viene usato in molte lingue per indicare la persona omosessuale.
La parte edule più gustosa che viene usata in insalata,sono i nuovi getti con le foglie pennatosette e inguainanti.
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